L’inizio del mondo moderno

1712


Thomas Newcomen inventa una pompa a vapore per aspirare l’acqua dalle miniere di carbone.

In questo modo, i minatori possono estrarre in minor tempo più carbone e meno secchi d’acqua.

La rivoluzione industriale è iniziata.

L’invenzione della macchina a vapore e l’uso del carbone avvicinarono l’umanità al mondo che conosciamo oggi, rivoluzionando il tipo di produzione e lo stile di vita conosciuto fino a quel momento.
Le macchine azionate dall’energia meccanica diventarono le protagoniste della produzione mentre i combustibili fossili, che rendevano possibile l’accensione di quelle macchine, diventarono da lì a poco la primaria fonte d’energia degli esseri umani.
Iniziò l’uso intensivo di materiali che non si trovano in natura come le leghe metalliche.

Oltre a tutti i settori economici, la rivoluzione industriale determinò profondi cambiamenti politici, sociali, culturali ed ecologici. Gli artigiani diventarono operai e le botteghe fabbriche.

Nacquero due nuove fasce sociali: la classe operaia, che riceveva un salario in cambio del proprio lavoro e tempo, e l’industriale, il proprietario della fabbrica e dei mezzi di produzione.

Modello di motrice a vapore – macchina di Watt.

Negli Stati Uniti esistevano delle associazioni di persone che venivano appaltate dallo Stato, con lo scopo di svolgere specifiche funzioni come costruire ponti, ferrovie o simili. Questo gruppo di persone veniva definito corporation.

Il governo degli Stati Uniti gli rilasciava una licenza limitata da precise regolamentazioni, dove veniva stabilito per quanto tempo potevano operare, l’ammontare del capitale, ecc.
Tutto quello di cui si occupavano le corporation era stabilito dalla normativa: non potevano fare altro o possedere un’altra corporation. Ergo, era un’entità subordinata allo Stato e finalizzata per il bene pubblico.

La guerra civile e la rivoluzione industriale portarono ad un enorme crescita delle corporation. C’era bisogno di ferrovie, banche, industrie pesanti, tutti servizi che le corporation potevano offrire allo Stato.
I legali delle corporation capirono che avevano bisogno di meno restrizioni per poter operare. Esistevano, tuttavia, ancora dei regolamenti che storicamente erano stati imposti alla forma corporativa.

9 luglio 1868

Con la fine della guerra civile americana e l’abolizione della schiavitù, fu approvato il XIV emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America, con lo scopo di garantire diritti agli ex schiavi, ma non solo.
Il XIV emendamento stabilisce che nessuno Stato potrà privare qualsiasi persona della vita, della libertà o della proprietà senza un equo processo.

A quel punto le corporation si presentarono in tribunale con i loro avvocati e si appellarono al XIV emendamento, affermando che la corporation è una persona essendone i proprietari tali.

La Corte Suprema statunitense approvò e le corporation diventarono una “persona giuridica”, dunque soggetto di diritto: “la legge attribuisce loro la possibilità di agire nell’ordinamento giuridico per la realizzazione e la difesa dei propri interessi.
Di conseguenza, i dirigenti e gli azionisti delle corporation non hanno più alcuna responsabilità giuridica sulle loro azioni, perché ricadono esclusivamente sulla corporation, diventata persona giuridica.

Estratto dal documentario The Corporation, Mark Achbar, Jennifer Abbott, 2003

Attraverso una serie di decisioni giuridiche, le grandi società di capitali hanno acquisito delle caratteristiche davvero peculiari. Sono tenute per legge a mettere il fine ultimo (la bottom line) al di sopra di tutto, anche del bene pubblico, con obblighi solo verso i loro azionisti.

Michael Moore, regista dei documentari Fahrenheit 9/11 (2004) , Sicko (2007)

Le esternalità

Le corporation producono in grandi quantità ciò che l’economia definisce “esternalità”:

Definizione: sono effetti positivi o negativi prodotti dalle imprese che si riversano su soggetti esterni non direttamente coinvolti nell’impresa, come la collettività, altre imprese o l’ambiente, producendo dei ricavi o dei costi aggiuntivi.

Capitolo 3

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