Derivati del petrolio sulla pelle

Nel corso di questi anni sono stati dimenticati i molteplici studi fatti negli anni ’20, che proponevano l’agricoltura sia come fornitore di alimenti, che materie prime per l’industria.
https://84ground.com/la-chemiurgia/
Al contrario, il petrolio è stato il protagonista di innumerevoli studi ed esperimenti, al fine di creare migliaia tipi di prodotti.

Quando pensiamo al petrolio la prima cosa che ci viene in mente è un combustibile fossile che alimenta macchine e mezzi di trasporto.
In realtà, il petrolio, è molto di più.

“Il petrolio è un combustibile fossile, così come il carbone e il gas naturale. Tali combustibili sono prodotti dai resti di piante e animali esistiti centinaia di milioni di anni fa. Quelle piante e quegli animali, esattamente come accade oggi, hanno accumulato l’energia proveniente dal Sole e, dopo la loro morte, sono rimasti sepolti per milioni di anni, fino a trasformarsi in petrolio e carbone.
Le piante e gli animali preistorici ci restituiscono oggi, sotto forma di calore ed energia elettrica, l’energia solare accumulata in passato”.
http://scienzeinclasse.eniscuola.net/corsi/Corso30/story_content/external_files/pdf_petrolio.pdf Spieghiamo l’energia… dal petrolio! – Eniscuola

Il petrolio è ampiamente utilizzato perché molto versatile. I suoi atomi di carbonio possono essere combinati in numerose strutture chimiche e realizzare numerosi materiali e prodotti.

Prendiamo per esempio uno shampoo: il contenitore e il tappo sono un derivato del petrolio, la plastica, così come parte del suo contenuto. L’inchiostro utilizzato per le informazioni stampate sul flacone è anch’esso un derivato del petrolio, così come la colla che tiene attaccata l’etichetta.

Sul retro dei prodotti che compriamo, in basso, si trova la lista dei loro ingredienti, comunemente denominata INCI (International nomenclature of cosmetic ingredients).
Dal 1997 vige l’obbligo di indicare nell’etichetta della confezione gli ingredienti presenti in ordine decrescente, fino all’1%. Al di sotto dell’1% l’elenco può anche non rispettare i criteri della quantità. Non è obbligatorio dichiarare le sostanze nocive presenti nei contenitori dei prodotti.
https://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/97126dl.htm

Molti degli ingredienti che si trovano nei prodotti per la cura del corpo comprati nei supermercati sono derivati del petrolio.

Il gel di petrolio, comunemente chiamato vasellina o petrolato, è una gelatina ottenuta raffinando il petrolio.
Come spiega la Dottoressa Monaco, docente di anatomia presso l’Accademia Liliana Paduano: “I petrolati sono agenti filmanti che danno una sensazione di levigatezza alla pelle, utilizzati anche per il loro effetto emolliente. I cosmetici con petrolati creano una barriera tra l’ambiente esterno e la pelle”. “I petrolati sono costituiti da sostanze oleose che impermeabilizzano la pelle, occludendone i pori e impedendo la comune traspirazione cutanea.
L’uso costante di prodotti a base di tali sostanze rischia di inibire lo strato superficiale della pelle, incrementando la sottostante proliferazione batterica, quindi rompendo il delicato equilibrio microbiologico”. 
I petrolati si riconoscono nell’INCI con questi nomi: Mineral Oil, Paraffinum Liquidum, Petrolatum, Propylene Glycol, Isopropyl, Vaselina, Cera Microcristallina
https://www.accademialilianapaduano.it/files/admin/allegati/2nomenclaturainci.pdf

La maggior parte degli oggetti che soddisfano i nostri bisogni giornalieri derivano da lavorazioni fatte a combustibili fossili.
Il silicone, per esempio, è usato nei prodotti per capelli, cute e tanti altri, derivato da un minerale chiamato silicio.
I prodotti come shampoo e balsami che contengono siliconi creano una patina sul fusto del capello, coprendone completamente le squame. Per questo motivo dà al capello un aspetto setoso e vellutato. Questa patina, però, non è assolutamente curativa, ma ha il solo scopo di coprire gli inestetismi. Sotto di questa il capello continua a rovinarsi.

Alle creme ed agli oli per la pelle, invece, il silicone viene messo al posto degli emollienti vegetali, perché costano di meno.
Anche qui il silicone forma una pellicola sulla pelle, dando una sensazione di morbidezza alle mani che però, non respirano. Infatti, dopo un consumo assiduo e quando si smette di usare il prodotto, la cute diventerà secca, squamosa e piena di punti neri.

L’effetto del silicone è pari a quello di una pellicola di plastica appoggiata sulla pelle.
read:https://www.theitaliantimes.it/donna/inci-prodotti-cosmetici-lista-elenco-ingredienti-da-evitare-pericolosi_070520/

Chiaramente i conservanti non potevano mancare.

I Parabeni sono tra i conservanti più presenti nei prodotti cosmetici, soprattutto in creme, shampoo, dentifrici, deodoranti. Anche se sono autorizzati in quantitativi limitati dall’Unione Europea, è scattato l’allarme sulla loro tossicità dopo lo studio della biologa dell’Università di Reading (Regno Unito) Philippa Darbre. Lo studio fu eseguito su 20 campioni prelevati da donne che si erano ammalate di tumore al seno. In 18 campioni su 20 era stata evidenziata un’elevata presenza di parabeni (in particolare methylparaben).
https://donna.fanpage.it/cosmetici-tossici-ecco-le-sostanze-da-evitare/
I principali Parabeni sono i methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben e benzylparaben.

Il tumore al seno è uno degli effetti provocati da ciò che la comunità scientifica definisce “interferenti endocrini”.

“La comunità scientifica è concorde nel considerare gli interferenti endocrini come una reale minaccia per la salute dell’uomo in quanto si tratta di sostanze in grado di alterare le numerose funzioni che nell’organismo sono finemente regolate dal sistema endocrino, attraverso la sintesi, il rilascio e l’azione di ormoni.
In particolare, la presenza di queste sostanze tossiche nei fluidi biologici come il sangue, il liquido seminale e il fluido follicolare. desta molta preoccupazione circa il loro possibile effetto sulla fertilità”.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25061923/
https://www.fondazioneserono.org/fertilita/ultime-notizie-fertilita/ruolo-interferenti-endocrini-fertilita/