Sciogliere la matassa

Devo scrivere ma non ho il coraggio, e continuo a fuggire per continuare a cercare e non cucire i pezzi insieme. Perché questa volta ogni pezzo è un gigante da osservare, da avvicinare e da immergercisi, Ho bisogno di esorcizzare questa paura, c’è chi compra, c’è chi gioca, c’è chi mangia, io fumo. Succhio il fumo e sento il filtro sulle labbra, il fumo amaro in bocca mentre lo respiro, lo sento in gola e gonfio i polmoni per poi soffiarlo via. E ripeto, ripeto ogni gesto, perché mi provoca piacere, e oltre a questo una cosa sola riesce a svegliarlo, e mi fa fuggire. Rimetto i pezzi insieme, succhio il fumo, e continuo, continuo, mentre mi avvicino a quei giganti al mio passo, ma che vorrei superare. Per questo scrivo per esorcizzare. Queste ombre che definiscono le nostre vite e, per fortuna ma solo per alcuni, solo in parte il destino. Quel destino che vedo, perché voglio, vedere fiorire e mantenersi essendo potenzialmente possibile.
È estremamente limitante frenarsi alla realtà che si ha trovato nella vita, quella serve per vivere, ma noi siamo umani ed ogni volta che c’è stato un cambiamento c’è stato un immaginario. È questa cosa gigantesca che mi terrorizza. Ed è questo quello che dobbiamo rivendicare, anzi, una delle cose che dobbiamo rivendicare, perché se veramente viviamo in un Paese democratico e libero, innanzitutto dobbiamo avere il diritto di immaginarci una realtà insieme che convenga a tutti, e nel momento in cui non conviene più a tutti, avere la possibilità di cambiarla insieme attivamente, soprattutto a chi viene data come unica possibilità di scelta il voto passivo, coloro che portano sulle spalle il peso maggiore delle scelte prese da chi ha votato passivamente, ma soprattutto, da quelle persone la quale collaborano con chi abbiamo votato. Persone votate da nessuno, perché viviamo in una democrazia indiretta, dove pragmaticamente parlando, le decisioni finali che definiscono la realtà delle persone vengono prese da persone che non abbiamo mai votato. Ed è qui che dobbiamo chiederci, perché viviamo sempre le stesse problematiche?
Perché votare le persone invece delle idee?
Perchè il politico non è una figura, ma una funzione.