L’Unione Sovietica si era sgretolata di fronte al suo ultimo tentativo di espansione. L’Afghanistan aveva inghiottito il nemico degli Stati Uniti concludendo così una guerra che aveva occupato quasi tutta una metà di un secolo. 44 anni di conflitto che divise il mondo in due parti bellicose dove ognuno doveva scegliere da che parte stare. Ora ne era rimasta una sola.
Il nemico che avevano rincorso per tutti quegli anni era crollato e la gigante macchina che alimentava la guerra si era fermata. La potenza rivale non c’era più e gli Stati Uniti avevano di fronte a loro due vie: mantenere i propri confini saldi o allargarli.
Il 18 febbraio del 1992 fu distribuito ai capi militari e civili del dipartimento della difesa un documento denominato “Defense Planning Guidance for the Fiscal Years 1994-1999”, la nuova strategia della difesa statunitense post guerra fredda: uno studio di quarantasei pagine volto ad impedire il nascere di una nuova potenza rivale degli USA. Volto a legittimare la guerra preventiva e promuovere un ruolo di preminenza degli Usa nel mondo.
Questo documento fu scritto su richiesta di Dick Cheney, l’allora segretario della difesa di George H. W. Bush, dalla squadra del Pentagono di Wolfowitz, di cui facevano parte anche Zalmay Khalilzad e Lewis Libby. Tutti e quattro neoconservatori e coinvolti – tranne Khalilzad- nelle vecchie politiche anti-russe.
doc03_full.pdf (gwu.edu)
Ma una fuga di notizie portò il “Defense Planning Guidance” all’attenzione pubblica, suscitando le proteste dell’ala democratica del congresso a causa dei massicci aumenti della spesa pubblica per la difesa.
In seguito alla fuga di notizie, il presidente Bush senior diede alla squadra l’ordine di riscrivere e ammorbidire il documento. Ciò nonostante, la stesura di Wolfowitz rimase in circolazione per parecchie settimane ai vertici più alti del Pentagono, riscuotendo la pubblica approvazione di Cheney e di Colin Powell (all’epoca capo degli Stati maggiori riuniti)
1992 Wolfowitz U.S. Strategy Plan Document (colum.edu)
Coloro che negli anni ’80 erano riusciti ad inasprire i rapporti tra USA e URSS, continuavano a ricoprire i ruoli centrali della politica estera statunitense. La differenza era che il mondo era cambiato, gli Stati Uniti erano diventati una potenza senza eguali, ed ora, chi ne aveva l’ambizione, poteva puntare molto più in alto.